La pandemia di COVID-19 ha causato un arresto delle cure sanitarie e della loro somministrazione ai pazienti con tumore del tratto gastrointestinale (GI) durante i primi mesi del 2020, portando a ritardi nello screening, nella diagnosi e trattamento e un possibile incremento di morbilità e mortalità.
Lo denuncia uno studio presentato al Simposio dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) dedicato ai tumori del tratto gastrointestinale. I pazienti con tumore del colon-retto (CRC) sono quelli più fortemente colpiti dai ritardi nelle cure.
Uno studio retrospettivo di coorte ha comparato l’utilizzo di cure sanitarie ai pazienti con tumori del tratto GI durante e prima della pandemia di COVID-19: questi pazienti sono stati seguiti dal Servizio Sanitario alla University of Pennsylvania nelle prime 20 settimane del 2019 e del 2020. I partecipanti inclusi nelle coorti del 2019 e 2020 avevano background simili riguardo a sesso ed etnia. L’undicesima settimana del 2020 ha segnato l’inizio della pandemia. Analisi di “difference-in-difference”, aggiustate per gli effetti specifici per settimana e anno, hanno quantificato l’impatto di COVID-19 sulla distribuzione delle cure.
L’impennata di COVID-19 è stata associata a una riduzione del 45% delle visite di nuovi pazienti per lo screening di tutte le neoplasie maligne del tratto GI. Questo declino è stato più significativo nel tumore del colon-retto, portando a una riduzione del 53% dello stesso parametro rispetto al 2019. Lo studio ha identificato una sorprendente riduzione del 91% delle coloscopie rispetto al 2019 (p < 1e-11), che probabilmente ha contribuito al declino delle visite di nuovi pazienti con CRC.
Sono state osservate anche altre significative riduzioni nelle ammissioni in ospedale per i pazienti con diagnosi di neoplasie del tratto GI. Lo studio ha individuato una riduzione del 37% delle ammissioni nello stesso periodo nel 2019 (p < 1e-5). La radiologia ha mostrato una riduzione del 38% (p < 1e-6), l’oncologia radiologica ha subito una caduta del 12% (p < 0,01) e le procedure chirurgiche del 16% (p < 0,01).
I risultati evidenziano l’importanza di ristabilire preventivamente gli screening usuali e la regolare gestione dei tumori del tratto GI. Studi futuri valuteranno il grave impatto di questi ritardi delle cure sulla morbilità e mortalità a lungo termine.
Bibliografia
Quantifying the impact of the COVID-19 pandemic on astrointestinal cancer care delivery. https://meetinglibrary.asco.org/record/194210/abstract