Il tedesco che perse il figlio e la ragazza padovana morta per aver rifiutato la chemio
Da CORRIERE DELLA SERA del 2-9-2016
La storia
Eleonora Bottaro è morta a 18 anni, compiuti il 14 agosto scorso, a causa di una leucemia che non ha voluto combattere con gli strumenti della medicina tradizionale, ma con metodi alternativi (in Svizzera), d’accordo con i suoi genitori che avevano deciso per lei quando era minorenne. Al Corriere del Veneto il padre ha dichiarato di credere nella teoria del dottor Ryke Geerd Hamer, un ex medico contrario alla chemioterapia, che vanta seguaci in tutta Europa, Italia compresa.
Per questo, in un certo senso, la drammatica storia di Eleonora è legata alla morte di un altro ragazzo, che ha incontrato il suo destino 38 anni fa, nell’agosto 1978. Si tratta di un giovane di 19 anni, Dirk, ed era uno dei quattro figli del dottor Hamer, all’epoca eccentrico medico tedesco, laureato anche in teologia, che aveva da poco brevettato alcuni strumenti di chirurgia di successo, tra cui uno scalpello e un tavolo anatomico.
Nell’estate 1978 la famiglia Hamer — una coppia di medici, 4 figli tra cui la bella Birgit (miss Germania 1976) — si trovava in Italia, dove il dottore voleva allargare il giro di affari. Il giovane Dirk, la notte tra il 17 e il 18 agosto, era su una barca di amici all’Isola Cavallo, in Corsica. Da una imbarcazione vicina, dove si trovava il principe Vittorio Emanuele di Savoia, un fucile fa fuoco e un colpo raggiunge il ragazzo alla gamba. Dirk morirà in seguito a un calvario di operazioni durato mesi, il principe verrà assolto, anni dopo.
Il dolore di quella perdita manda in frantumi la famiglia Hamer, che deve affrontare altre prove. Il dottore scopre di avere un cancro al testicolo, che riconduce al dolore dovuto al lutto per il figlio. A lui intesta quella che considera la «sindrome Dirk Hamer», che dice di aver riscontrato in pazienti colpiti dal cancro dopo un evento traumatico, uno choc che li ha presi in contropiede. Hamer si salverà, mentre la moglie, Ursula, morirà nel 1985, per tumore al seno dovuto, sempre secondo la teoria del marito, al dolore per la perdita del figlio. Dirk e la madre sono sepolti nel cimitero acattolico di Roma.
Nel caso di Eleonora Bottaro, lo choc alla radice della malattia sarebbe stato la morte del fratello. Questo secondo la «sindrome Dirk Hamer», che il dottore interpreta alla luce delle «Cinque leggi biologiche della natura», considerata valida per tutte le malattie, che nascerebbero da un rapporto squilibrato tra corpo e psiche che va risolto. Hamer diffonde la sua teoria. Gira molto, a volte fugge: Italia, Spagna, Francia e Norvegia. La vita del dottore, presto radiato dall’albo dei medici tedeschi, diventa una giostra di cliniche aperte e chiuse dalle autorità; subisce processi, finisce in carcere.
E’ un guru, per chi gli crede e segue la Nuova medicina germanica. Un ciarlatano, per chi non gli crede, poiché non ha mai fornito prove scientifiche della sua teoria. Lui denuncia persecuzioni di ogni tipo, da casa Savoia alla P2, fino agli ebrei che sarebbero dietro all’egemonia della chemioterapia nella lotta al cancro. Posizioni deliranti, in perfetta armonia con l’idea che la Shoah non sia mai esistita.
Anche in Italia la teoria di Hamer si diffonde a cavallo degli anni zero, facendo proseliti e vittime, a seconda che gli si creda o meno. Se ne parla in negativo quando c’è la notizia della morte di un paziente che non si è curato con la medicina tradizionale: una specie di libro nero è presente nelle sentenze del www.dossierha-mer.it. Spietato il giudizio del Cicap. In positivo, se ne parla quando qualche vip dice che è guarito seguendo Hamer. Come Eleonora Brigliadori, che nel 2007 disse di aver sconfitto il cancro non curandosi.
La prima società italiana hameriana fu Alba, con sede a Genova, presidente Marco Pfister (ex barista, ricordano i detrattori), poi disconosciuta. Ora l’associazione di riferimento è Nuova medicina germanica, fondata nel 2006 e presieduta da Fabrizio Camilletti, un operatore olistico (nessuna laurea in medicina) che ha incontrato Hamer all’inizio del nuovo millennio. Offre seminari per formare operatori olistici: «Costano sui mille euro, sono 12 incontri», racconta Camilletti al Corriere. L’associazione sarebbe frequentata anche da medici, anche se Camilletti non fornisce informazioni al riguardo. Una cosa però la vuole precisare: «Il nostro non è un percorso alternativo alla medicina tradizionale, se ci sono operazioni o trattamenti da fare vanno fatti. Noi ci curiamo dell’aspetto psicologico. La prima cosa che insegniamo è che si tratta di una medicina integrativa, non alternativa, e che non possiamo sostituirci alla medicina ufficiale. Le posso mandare le slide del seminario, ma domani, ora sono fuori».
Di Luca Mastrantonio